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Visita

Potemmo parlare ai
soldati, e vivere della
loro vita, ascoltare
dalla loro viva voce
il racconto delle loro
gesta, sentire i loro
desideri, i loro giudizi,
scrutare le loro anime
che tanti tesori di
fortezza, di amore,
di abnegazione
contengono.

Stefania Turr

Apertura :

APERTURA ESTIVA

27 GIUGNO – 10 SETTEMBRE
dalle 15.00 alle 18.00 tutti i giorni (escluso lunedì)

APERTURE SU PRENOTAZIONE
per gruppi di minimo 15 persone o scolaresche.

CHIUSO TUTTO IL MESE DI NOVEMBRE.


Il Trentino […] assomiglia ad un cuneo messo entro la porta di casa nostra tra il fiume Adige ed il Friuli. E questa porta aperta era in mano al nostro feroce nemico.

P. Pallavicini, La guerra italo-austriaca, SLI, New York, 1919 p. 42.

Alcuni giorni i soldati ricevevano solo caffè leggero, un pezzetto di polenta come sostituto del pane, una minuscola porzione di carne e l‘odiata verdura essiccata;
in rari casi un barattolo di conserva in due. Le difficoltà della guerra in montagna e la mancanza di viveri indebolirono il fisico dei soldati in quell’ultimo anno di guerra: il peso medio di un uomo era sceso a 48 kg.

D. Angetter, Dem Tod geweiht und doch gerettet. Die Sanitätsversorgung am Isonzo und in den Dolomiten 1915-18, Lang, Frankfurt am Main, 1995 pp. 134-135.

Il freddo può dare un maggior numero di perdite che il nemico.
Nel modello numero tale con quale dobbiamo comunicare le perdite, abbiamo sostituito quasi in permanenza la rubrica ‘Dispersi’ con la rubrica ‘Congelati’ .

G. Castellini, Tre anni di guerra.
Diario, Treves, Milano, 1919 p. 55

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