Avevamo diciott’anni,
e cominciavamo
ad amare il mondo,
l’esistenza:
ci hanno costretti a
spararle contro.Erich Maria Remarque
32.000
Morti, dispersi, disertori e prigionieri.
320 km
Fronte Trentino.
55.000
Soldati Trentini combattenti per l’Esercito Austro-Ungarico.
Benvenuti al museo
Allestita all’interno delle vecchie scuole elementari di Spiazzo,
la Mostra Museale della Guerra Bianca è il risultato dell’impegno pluriennale dell’Associazione Storico-Culturale della Guerra Bianca Adamellina 1915-18 che ha tra i suoi scopi quello di conservare, studiare e valorizzare le testimonianze materiali, bibliografiche, archivistiche e fotografiche relative alla Grande Guerra combattuta sul fronte dell’Adamello – Carè Alto.
Aperto dal 2 luglio al 10 settembre – dalle 15.00 alle 18.00
Chiuso il lunedì.
I recuperanti
Durante i terribili anni della guerra, alle quote più elevate del massiccio dell’Adamello – Presanella e dell’ Ortles – Cevedale, venne portato con grandi fatiche tantissimo materiale,
per garantire la sopravvivenza dei soldati alla neve e al gelo oltre i 3000 metri.
Terminata la guerra avvenne il processo inverso e le genti della valle, che vivevano momenti di difficoltà economica, risalirono le montagne per recuperare quanto ancora poteva essere utilizzato o venduto. Alcuni di loro ne fecero una nuova professione ed è così che nacque la figura del recuperante.
Negli anni, con il miglioramento delle condizioni economiche nella valle ed anche con il progressivo esaurimento dei materiali,
la professione scomparve ma rimase la tradizione di salire lungo i ripidi sentieri alla ricerca di quanto era rimasto. Da questa ricerca è nata la ricchissima collezione di reperti, che potete ammirare nelle sale del museo.
L’archivio fotografico
Più di 3000 fotografie originali raccolte dall’Associazione nel corso degli anni sono a testimonianza perenne delle genti e dei luoghi ove si combatte la Guerra Bianca. Molte di queste sono messe a visione del visitatore all’interno della mostra. Gran parte del nostro archivio è stato donato dall’appassionato di storia Vittorio Martinelli.
Questo si faceva.
Si moriva.
Non si sapeva di cosa
si trattasse.
Non si aveva mai
il tempo di imparare.
Si veniva gettati dentro
e si sentivano le regole
e la prima volta che
vi acchiappavano
in fallo vi uccidevano.
Ernest Hemingway
Il fiume era gelato,
le stelle erano fredde,
la neve era vetro che si
rompeva sotto le scarpe,
la morte fredda e
verde aspettava
sul fiume,
ma io avevo dentro
di me un calore che
scioglieva tutte
queste cose.
Mario Rigoni Stern
Io guardo le facce dei
compagni superstiti
e mi vedo riflesso in
loro: è doloroso
accorgersi che l’anima
non brilla più negli
occhi di nessuno.
Gianni Stuparich